Biografia

Vittorio Varale nasce a Piedimonte d’Alife (oggi Piedimonte Matese in provincia di Caserta) da genitori piemontesi, il 21 aprile 1891.
Ritorna nel 1901 nel Nord Italia.

Nel 1908 interrompe gli studi e si impiega in una impresa di costruzioni dove lavora anche Vittorio Pozzo.

Nel 1909 dà alle stampe un opuscolo dedicato a Giovanni Gerbi e sono del 1910 i primi servizi come inviato sportivo.

Nel 1911 segue, per conto della “Gazzetta dello Sport”, la corsa ciclistica Parigi-Torino.

Collabora contemporaneamente al “Lavoro” di Genova occupandosi di cronaca e di resoconti sportivi.
foto di Varale da giovane

1915/1918: riformato due volte, viene riconosciuto idoneo ai servizi sedentari ed esonerato perché comandato alla direzione della “Gazzetta dello Sport” che condivide con Ugo Toffaletti.

Tullio Morgagni lo chiama al “Secolo Illustrato” per la campagna di valorizzazione dell’aviatore in guerra. Ne scaturiscono interviste, raccolte di fotografie e documenti che trovano ospitalità anche sulla “Gazzetta dello Sport” e”Il cielo”.

1917/1918 : scaduto l’esonero, viene destinato come corrispondente di guerra, al battaglione M.T.; accreditato dal Ministero della Guerra presso il Comando Supremo, trascorre settimane intere presso comandi di unità al fronte.

Fonda l'”Opera per l’addestramento sportivo del soldato” (O.A.S.S.). Organizza manifestazioni sportive per finanziare l’acquisto di attrezzi sportivi, medaglie, coppe e palloni per i militari al fronte.

Assieme al col. Tifi, consigliere della Federazione di Ginnastica, inventa il “percorso di guerra”.

Nel 1922 diventa direttore comproprietario di “Sport” detto “Sport giallo”, successivamente costretto a cederla.

Da Alberto Masprone gli viene proposta la direzione dell’ufficio miilanese del “Corriere dello Sport” di Bologna, giornale che verrà rilevato da Leandro Arpinati e intitolato “Littoriale”.

Fra il 1922 e il 1926 collabora con “Giustizia” e “Il Mattino”

1923: viene assunto dalla “Gazzetta dello Sport” alla direzione del reparto pubblicazioni varie, opuscoli e volumi.

Nel 1926 conosce Mary Gennaro che sposerà nel 1937: amante dell’alpinismo Mary sarà la sua guida nell’ avvicinamento alla montagna.

Nel 1928 Curzio Malaparte lo invita a collaborare con “La Stampa” per l’alpinismo ed il ciclismo e viene inviato al Tour di Francia.

Dal 1928 al 1932 è redattore della rivista “Lo sport fascista”.
Foto di Varale con Bartali

Dal 1936 al 1943 è gerente della rivista “Relazioni internazionali” e fino al 1943 è redattore de “La Stampa”.

In qualità di redattore, il 25/7/1943 su richiesta di Cesare Fanti, assume la responsabilità di firmare il giornale.

L’8 gennaio 1944 con circolare del Ministero della Cultura Popolare della Repubblica di Salò, assieme ad altri 199 giornalisti e scrittori, gli viene inibito l’esercizio della professione e viene espulso dall’ordine dei giornalisti per “indegnità politica” ed è costretto alla clandestinità.

Nel 1945 rientra a Torino e riprende il posto di lavoro a “La Stampa” dove viene assunto il I° luglio quale redattore con mansioni ordinarie e capo dei servizi sportivi.

Viene eletto consigliere della ricostituita “Associazione della Stampa Subalpina” resterà membro dei Probiviri fino al 1948.

Collabora anche con “La Gazzetta d’Italia”.

Nel 1950 lascia “La Gazzetta del Popolo” e “La Gazzetta Sera” .

Nel 1952 riceve il premio Pirelli per i servizi sul ciclismo.

Nel 1954 viene premiato col Saint Vincent per gli articoli sull’alpinismo.

Nel 1961 l’USSI (Unione Scrittori Sportivi Italiani) lo premia per una lunga serie di articoli retrospettivi.

Vince due premi letterari del CONI nel 1966 per il volume “La battaglia del sesto grado” e nel 1969 per “I Vittoriosi”.

Infine nel 1969 il Presidente della Repubblica, on. Giuseppe Saragat gli consegna il premio Saint Vincent conferitogli dalla Federazione della Stampa per “l’appassionata attività di giornalista svolta durante mezzo secolo”.
Foto di Varale che trasmette servizio giornalistico

Nel 1963 perde la moglie Mary e, traumatizzato dal dolore, da quel momento abbandona praticamente ogni collaborazione.

Muore a Bordighera il 26 novembre 1973.