Lettera del menagramo

Pubblicata la dodicesima plaquette della collana Opere di Beniamino Dal Fabbro “Lettera del menagramo” a cura di Pasquale Di Palmo, da Babbomorto Editore con la collaborazione della Biblioteca civica di Belluno.

Questa volta si tratta di una lettera inviata il 21 gennaio 1985 al direttore del periodico milanese “Ore d’arte” Roberto Margara, relativo all’articolo del giornalista Vittorio Franchini che trattava della frequentazione del Bar Jamaica di Brera da parte di Beniamino Dal Fabbro. L’articolo presentava “imperdonabili inesattezze” su Dal Fabbro piuttosto grossolane (relativamente al cognome citato come Del Fabbro, amicizie attribuite non veritiere, la data di stampa errata del suo libro “Crepuscolo del pianoforte”) e, per dare maggiore attenzione allo scritto, indicava la fama di “menagramo” che era stata attribuita in certi ambienti allo scrittore bellunese. Dal Fabbro spiega (e ci spiega) al direttore del periodico quale sia stata la genesi di tale appellativo attribuitogli, come vera e propria ritorsione, da parte del critico Giulio Confalonieri.

Nonostante l’età, la salute cagionevole e il suo ritiro dalla scena pubblica milanese, lo scrittore preferisce chiarire con precisione, con il consueto sagace e ironico tono, la verità sui fatti accaduti molti anni prima, come il tentativo da parte di Confalonieri di gettare discredito sulla sua figura di critico musicale e di intellettuale.

Perché “Dal Fabbro, al contrario, si distingueva per un’eleganza anacronistica … che noi associamo all’immancabile papillon” scrive Pasquale Di Palmo nell’introduzione alla plaquette.

Sulla copertina un autoritratto di Dal Fabbro

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